Il significato dei sogni e la loro interpretazione

Lo studio e l’interpretazione dei sogni ha avuto inizio intorno all’anno 3000-4000 A.C. Queste interpretazioni sono state documentate su tavolette d’argilla. Si dice che gli uomini delle società primitive erano incapaci di distinguere tra la realtà ed il mondo dei sogni.

Vedevano il mondo dei sogni come una dimensione più energica e non solo come un estensione della realtà. Nell’ epoca greca e romana, gli interpreti dei sogni accompagnavano i leader militari nella battaglia ed erano enormemente importanti e spesso venivano interpretati come messaggi degli dei.

I sogni erano analizzati in un contesto religioso addirittura in Egitto, anche i sacerdoti agivano come interpreti di sogni, e gli egiziani riportarono i propri sogni nei geroglifici. Le persone che avevano sogni particolari ed importanti erano considerate benedette e considerate speciali. Quelle che avevano il dono di riuscire a interpretare i sogni erano stimate e apprezzate. Nella Bibbia, il sogno si menziona intorno alle settecento volte, appare come una forma scelta da Dio per trasmettere la sua parola ad alcuni dei suoi figli mortali.

Ad esempio, nel libro della Genesi, è riportato che al tramonto "cadde su Abramo un sogno profondo e l'avvolse un'oscurità terrificante." Allora, Dio comunica ad Abramo quello che succedeva ai suoi discendenti fino alla quarta generazione.

Se guardiamo retrospettivamente a queste culture ancestrali, le persone hanno avuto sempre l’inclinazione ad interpretare i sogni. Frequentemente si cercava nei sogni segni di premonizione e consigli.

Era visto come un oracolo o presagio degli spiriti, il messaggio di una divinità, di antecedenti o perfino voci di demoni. Frequentemente i sogni dettarono le azioni dei leader politici e militari ed facilitavano la diagnosi di quelle persone che praticavano distinte forme di medicina. I sogni erano una pista considerata vitale per i medici nella conoscenza della malattia. Il mondo dei sogni può essere visto come una dimensione reale che lo spirito e l’ anima vanno ogni notte a visitare.

In alcune parti d’Europa, come la Transilvania, si sconsigliava di dormire per alcuni giorni vicino al posto dove era morto un uomo per non imbattersi con il suo spirito che sicuramente sconcertato per la sua nuova condizione, cercava con disperazione a quanto sostengono, di comunicare con il mondo dei vivi.

In malesya invece si cercava di annerire il viso del nemico mentre dormiva affinché, nel ritorno l'anima non riconoscesse il suo padrone.

Alcune tribù indigene americane condividono questa stessa teoria ovvero credono nell’ esistenza di una dimensione differente da quella del sogno.

Essi credono che i propri ascendenti vivano nei loro sogni assumendo però sembianze non umane. Alla fine del secolo XVIII, i sogni avevano perso l'importanza del loro significato e soprattutto la necessità di interpretazione. 


 
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